Sembra che, tra le forze della
natura, la sfuggente legge di gravitazione universale sia la più bistrattata,
almeno dalla cinematografia di fantascienza. Infatti regolarmente ne vengono trascurati gli effetti, per lo meno per quanto riguarda la
navigazione spaziale.
Eppure, nei film “seri” la
gravità (o meglio la sua assenza) viene tranquillamente inclusa nella
sceneggiatura: pensiamo alle scene di Apollo 13 oppure di 2001 Odissea nello
spazio.
Apparentemente la scelta "to G or
not to G" distinguerebbe la fantascienza “pura” dalla fantascienza “fantasy”. In quest’ultimo “genere”, pare, ogni
astronave che si rispetti ha un sistema di simulazione della gravità nascosto
sotto il pavimento.
Star Trek e Star Wars non fanno eccezione: tutti si
dimenticano che, una volta slacciate le cinture di sicurezza, i personaggi
dovrebbero svolazzare in giro. E, invece, se ne stanno lì, con i piedi ben
piantati sul pavimento.
Mi chiedevo il motivo di questa “distrazione”.
Potrebbe essere una questione di
budget? Evidentemente le scene sono girate in luoghi soggetti ad una gravità
terrestre e far svolazzare gli attori richiederebbe un effort aggiuntivo. Certo
che è un po’ più difficile da spiegare nelle nuove realizzazioni, che sono ad
alto contenuto di effetti speciali!
Naturalmente, nei recenti sequel
di vecchie produzioni c’è una semplice questione di coerenza filologica: visto
che il personale non galleggiava nel vuoto nella serie classica, non galleggia
nemmeno nei sequel e nei remake. Tuttavia nulla impedirebbe di immaginare un prequel in cui
non ci sono ancora supersincrotroni miniaturizzati sotto i pavimenti, oppure un
episodio in cui il cattivo di turno sabota la gravità artificiale.
Con il "prequel" (spin off?) di Alien Prometheus, si è persa una buona occasione, visto che l'androide David fa tranquillamente jogging per i corridoi dell'astronave mentre questa è ancora in navigazione. Evidentemente i supersincrotroni (o, forse, si tratta di generatori di particelle di Higgs?) non sono stati dimenticati a terra .
Certo la gravità artificiale potrebbe anche
semplicemente guastarsi.
Questa ultima evenienza è, però, la più
improbabile, visto che (nonostante i prodigiosi quantitativi di energia che
dovrebbe consumare) il simulatore di gravità funziona anche quando l’astronave
è messa a mal partito, con le luci rosse di emergenza accese, le sirene che
ululano, i pannelli elettrici che sprigionano cascate di scintille ed i membri
dell’equipaggio non protagonisti accasciati sulle consolle…
Potrebbe essere anche una sorta
di ultima risorsa: “Non abbiamo abbastanza energia per resistere all’attacco
dei malvagi Blorg, signore!” “Deviate tutta l’energia al deflettore di babordo!” “Ma,
signore, non potremmo piuttosto disattivate il simulatore di gravità?” “Sei
impazzito?! Lo sai quanto costerebbe alla produzione farci svolazzare in giro
in assenza di peso?!!”.
Purtroppo sembra che nessuno sceneggiatore
abbia ancora pensato a questi sviluppi.