Stasera, arrivo nella Piazza del Quartiere, trovo un posto
culutissimo (gaudio e tripudio), posteggio, faccio le commissioni, torno. Una
<censura> simpatica e cara persona, posteggiando a pene di segugio, mi ha
pressoché imbottigliato.
Salgo in macchina, ovviamente non si vede nessuno anche solo
minimamente interessato alla mia manovra.
Controsterzo, retro… (bonk! Urto la macchina dietro)
OOOOOOOOOONK! Ed ancora nessuno compare.
Nel mio immaginario mi trasformo in Pyroman, il supereroe che incendia le auto posteggiate in doppia fila, ma, forse sono un po’ troppo vicino, e la fuliggine sporca: no, grazie, Pyro, facciamo magari un’altra volta…
Controsterzo, retro (bonk!)
OOONK! OOONK! OONK! La strombazzata sincopata non ha miglior esito
di quella ululata.
Invoco Magneto, signore, del magnetismo: “ti prego, o potente,
compari dal nulla e con un elegante gesto riduci l’ingombrante veicolo alle
dimensioni di un barattolo di pelati, ti prego, ti garantisco che il
tipo odia i mutanti”. Magneto non compare.
Controsterzo, retro (bonk!)
OOOOONK OOOOOOONK strombazzata bitonale, il fallocefalo, però, non
si vede. La mia vettura con improbabile metamorfosi
da transformer si muta in un carro armato Abrams M1A1 da 61
tonnellate e 3 quintali, si arrampica sull’odiosa automobile accartocciandola
in un informe origami.
Controsterzo, retro (bonk!)
OOOOOOOONK!!!! Iroso quanto inutile barrito del segnalatore
acustico, emesso ormai più per abitudine che nella speranza di veder comparire
qualcuno.
Controsterzo, retro (bonk!)
Circumnavigo l’inutile massa di metallo abbandonata, immagino
ulteriori efferate rappresaglie nei confronti del bieco, (gli piego lo
specchietto?) quand’ecco scorgo lo sconsolato specchietto già penzoloni dalla
fiancata. Ma ormai il pensiero vola alla libertà ritrovata, (casa, caldo,
pappa, coccole) mi allontano.
O turpe e distratto abbandonatore seriale di quattro ruote dall’indefinito
verdastro colore, la mia unica vendetta sarà olimpico distacco ed un
liberatorio post di sfogo sul libro delle facce.